Un risparmio annuo di 26 milioni di euro, più una riduzione di 95mila tonnellate di anidride carbonica, equivalente a togliere dalla circolazione 134mila auto. È il risultato della stima dell’azienda italiana Teon, la cui innovativa ricetta contro le caldaie a gasolio obsolete significherebbe, solo per la città di Milano, una diminuzione di circa il 60% della spesa per il riscaldamento. Alla luce del recente stanziamento di 20 milioni di euro da parte dell’amministrazione meneghina per rottamare le oltre 3.500 vecchie caldaie ancora in funzione, la città è davanti alla possibilità di una svolta ecologica importante.
In vista della messa fuori legge degli impianti a gasolio prevista dall’ottobre 2023, l’azienda ha sviluppato e brevettato una tecnologia specifica, chiamata “Tina” (acronimo di There is no alternative), che permette di superare l’incompatibilità tra le soluzioni più efficienti finora esistenti – le pompe di calore, in grado di arrivare fino a 60 gradi – e gli impianti a termosifone presenti nel 90% degli edifici italiani, che però funzionano solo a 80 gradi.
Sta tutto qui l’ostacolo che finora blocca la grande maggioranza degli edifici italiani in una situazione di inefficienza energetica, economica e ambientale.
La giunta milanese ha stanziato a fondo perduto tra il 5 e il 20% della somma necessaria per installare un impianto tina a casa propria
Funzionando a temperature fino a 85°, “Tina” rende possibile e conveniente rimpiazzare le caldaie a combustibile fossile, anche in presenza di vecchi impianti. Ciò implica la rivoluzionaria possibilità di aprire al riscaldamento sostenibile un’enorme distesa di metri cubi che, in Italia, continua ad inquinare in quanto funzionante a combustione, con sistemi obsoleti e costosi dal punto di vista economico e ambientale. In particolare, “Tina” non produce calore dalla combustione ma lo estrae da risorse naturali e rinnovabili con un procedimento non invasivo per l’ambiente: con questa innovazione, anche gli stabili più vecchi possono accedere al riscaldamento sostenibile usando il calore dell’acqua di prima falda (presente immediatamente sotto il suolo o in fiumi, canali, mare, ecc…), quindi a zero emissioni, e senza lavori di ristrutturazione. Inoltre, il sistema utilizza refrigeranti naturali e non con gli F-GAS (gas fluorurati), tossici, climalteranti e non più ammessi dalla normativa italiana ed europea. Non avendo combustione, infine, fa sparire la canna fumaria.
Azienda a capitale interamente italiano, Teon ha sviluppato la tecnologia di smart heating nei laboratori di Area Science Park a Trieste ed è stata premiata con lo Smart Future Mind Awards nel quadro del Piano Energia Enerplan cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente. I soldi stanziati a fondo perduto dalla giunta milanese oscillano tra il 5% e il 20% del costo di realizzazione dell’intervento e secondo gli esperti la riqualificazione energetica si ripaga da sola. I soldi, nello specifico, serviranno per sostituire impianti di riscaldamento obsoleti con altri a metano, pompe di calore o altri sistemi meno inquinanti, così come l’installazione di pannello solari o fotovoltaici e isolanti termici che consentono di ridurre il consumo energetico migliorando allo stesso tempo la qualità dell’aria. Secondo le stime di Teon, basterebbe che un 20% delle caldaie oggi in funzione adottasse la nuova tecnologia per ottenere un risparmio sia economico che di impatto ambientale. Non a caso, secondo il Comune di Milano il riscaldamento domestico è responsabile di un terzo delle emissioni e seconda causa d’inquinamento dopo il traffico.
«Sono estremamente felice di questa partnership – ha commentato Fiorenzo Codognotto – grazie alla quale siamo ora in grado di fornire ai clienti una soluzione innovativa e completa. Già operativa su tutto il territorio nazionale».