Cinque è il numero perfetto per Losanna, il capoluogo del Canton Vaud, che sorge in posizione strategica sulle sponde del lago di Ginevra, all’ombra delle Alpi svizzere, in un contesto naturalistico di grande impatto, a quaranta minuti dall’aeroporto di Ginevra e a meno di un’ora di battello dalla cittadina di Evian, in Francia. Cinque come i cerchi olimpici che dal 1915 ne hanno cambiato la storia, da quando un certo Pierre de Coubertin trasferì nella città elvetica la sede del Comitato Olimpico Internazionale. Da allora ne sono successe di cose che hanno portato Losanna a ospitare, oltre al Cio, numerose istituzioni ad esso legate e circa cinquanta federazioni e organizzazioni sportive internazionali (nel 2006 è stata inaugurata la Msi, la Casa dello sport internazionale, una sorta di centro amministrativo mondiale dello sport) e a trasformarsi in centro propulsore di una serie di eventi di portata mondiale che inevitabilmente hanno avviato un circolo virtuoso in grado di creae lavoro e nuovi investimenti. Ultimo in ordine di tempo, lo scorso gennaio, poco prima dell’esplosione della pandemia da Coronavirus, quello dei Giochi Olimpici Invernali della Gioventù 2020.
D’altronde qui tutto sembra offrire terreno fertile allo sport, diventato ormai parte fondamentale del marketing cittadino: dal lago, ideale per le discipline nautiche, alle colline, perfette per i campi da golf, alle montagne e ai boschi che circondano la città, dove poter fare trekking, mountain bike, sci nordico e tante altre attività outdoor, fino alla presenza di una popolazione estremamente giovane in una città che ospita il secondo campus universitario più grande della Svizzera con oltre 35.000 studenti provenienti da ogni angolo del pianeta a fronte di una popolazione totale cittadina di 140.000 abitanti, che la rendono la quarta città più grande del Paese.
Lausanne ospita autentiche eccellenze in campo universitario, senza contare le oltre 120 scuole private, di diversi ordini, gradi e specializzazioni, rinomate in tutto il mondo: dall’Università di Losanna (Unil), centro di ricerche molto attivo in ambiti quali, fra gli altri, il cyber marketing e la biologia dello sviluppo, al Biopôle, parco scientifico di otto ettari focused su settori quali l’oncologia, l’immunologia e la sanità personalizzata, passando per l’Ecole Polytechnique Fédérale (Epfl), che peraltro insieme con l’Istituto degli studi superiori in amministrazione pubblica, offre corsi di specializzazione proprio per manager e organizzatori di eventi sportivi. Quest’ultima, proprio di recente collocata al ventiduesimo nella classifica delle migliori università del mondo, è leader in Svizzera in numerosi campi della ricerca come le reti e le infrastrutture, le micro e le nanotecnologie, la biotecnologie, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il trasporto, l’energia. Il Quartiere dell’Innovazione dell’Epfl accoglie duemila collaboratori e centri di ricerca & sviluppo di colossi quali Nestlé, Logitech, Credit Suisse, Psa Peugeot Citroën, Cisco Systems, Debiopharm. Un contesto stimolante in cui trova spazio anche il Parco scientifico (Pse) che ha lo scopo di orientare gli imprenditori verso le formule più appropriate di finanziamento e fornire coaching per facilitare la nascita e lo sviluppo di startup ad alta tecnologia supportate dal laboratorio Epfl.
Non è un caso che, insieme a Berna e a Ginevra, Losanna, che si trova peraltro all’interno della Valle degli orologi che da Ginevra si estende fino a Basilea e nella quale si concentrano alcune delle eccellenze dell’industria orologiera svizzera, vanti, secondo il Global startup ecosystem report, il settimo miglior ecosistema al mondo per le startup delle life sciences. Qui, e nel resto del cantone, si creano ben il 50% di tutte le startup svizzere specializzate nel settore, che occupano oltre 16.000 persone.
Un ambito che si lega a un’altra eccellenza del Dna losannese: il campo medico. Da tre secoli, sin da quando un certo noto dottor Tissot vi curava pazienti venuti dal mondo intero, Losanna è all’avanguardia e gode di una reputazione di prim’ordine, sede del Centre Hospitalier Universitaire (Chuv), al nono posto nella classifica dei migliori ospedali al mondo stilata dalla rivista statunitense Newsweek in collaborazione con Statista Inc., azienda specializzata in statistiche e studi di mercato, oltre a numerose cliniche private rinomate a livello globale e scelte da chi, con provenienza da tutto il mondo, cerca il top. Il Chuv è uno dei fiori all’occhiello della Health Valley svizzera, sede di circa un migliaio di aziende di biotecnologia e tecnologia medica, selezionati nel 2014 dall’Organizzazione mondiale della sanità per condurre i test fondamentali del vaccino contro l’Ebola e attualmente impegnata anche sul fronte del Covid-19.
Il solo territorio di Losanna, grazie a un florido tessuto economico fatto di banche, fiduciarie e imprese di servizi, è stato scelto come sede mondiale o europea di un centinaio di multinazionali, fra cui spiccano colossi del calibro di Philip Morris, Tetra Laval, Nespresso, Kudelski, Logitech, Ferring Pharmaceuticals, Medtronic, Bobst Group.
Elementi che hanno dato un forte impulso allo sviluppo di un altro settore strategico per la città, l’accoglienza, ambito in cui vanta una reputazione inscalfibile con la presenza di alberghi fra i più noti del mondo (fra tutti, il Lausanne Palace, 5 stelle dove risiedono i membri del Cio, l’Hotel de l’Angleterre, frequentato anche da Lord Byron, e Hotel Châteaux d’Ouchy, proprio sul lago) e soprattutto la celebre École hôtelière de Lausanne (Ehl). Fondata nel 1893, è la prima e più antica scuola di management albeghiero del mondo che fa il paio con l’Istituto di innovazione e imprenditorialità (Inthel) e l’International Institute for Managament Development (Imd), uno dei più prestigiosi istituti internazionali di management aziendale al mondo, emblema della vocazione di Losanna in materia di formazione professionale di alto livello.
La dinamicità e l’innovazione si respirano ovunque in città, a partire dai tanti cantieri aperti che ne stanno trasformando il volto tramite architetture e soluzioni urbanistiche d’avanguardia firmate da grandi studi internazionali. Come il Rolex Learning Center, progettato dallo studio giapponese Sanaa, diventato un’icona del design contemporaneo. Dal 2012, nel campus dell’EPFL, è un contenitore polifunzionale senza scale, sostituite da un pavimento ondeggiante che forma colline e avvallamenti, lunghi tunnel di cristallo e corridoi inclinati che conferiscono alla struttura uno spiccato senso di fluidità fra aule di vetro dotate delle migliori tecnologie, sale meeting e biblioteche a misura di studenti e docenti, ristoranti e cybercafé. Poco lontano, lo SwissTech Convention Center, inaugurato nel 2014, edificio futuristico in grado di accogliere congressi scientifici internazionali con 3.000 posti a sedere dotato di tecnologie sofisticate ed ecosostenibili, come dalla facciata costituita da pannelli solari colorati che assicurano la produzione di energia elettrica necessaria per l’intera struttura.
Il green, d’altronde, è uno dei capisaldi del governo locale, insignito più volte dell’European Energy Award Oro – Città dell’Energia, proprio per la capacità di Losanna di essere pioniera della sostenibilità con soluzioni tese al risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili, con la presenza di verde in città (350 ettari di parchi e giardini pubblici), piste ciclabli, e tutto quanto possa incentivare stili di vita e azioni ecofriendly. A partire dalla bioedilizia, ampiamente utilizzata nel risanamento di quartieri come il Flon, in passato vecchia area industriale dismessa e oggi una delle zone più cool della città, pullulante di locali e discoteche (il D! Club è stato eletto il miglior club della Svizzera), ristoranti e atelier di artisti e designer, o il Rotillon, altro quartiere diventato molto trendy, esempi mirabili di riqualificazione urbana e dinamismo di una città in fermento. Come dimostra anche il grande progetto Plateforme 10, il nuovo quartiere delle arti in via di realizzazione nel vecchio scalo ferroviario cittadino costato circa 190 milioni di franchi, fra fondi sia pubblici che provenienti da finanziatori privati.
L’emergenza Covid ha fatto slittare la fine dei lavori, prevista ora per fine 2021, primi mesi del 2022, che arricchiranno ulteriormente il panorama museale di una città che sta puntando molto anche sull’arte, gli eventi e la cultura (celeberrimi il Théâtre de Vidy e il Béjart Ballet Lausanne, ma il cartellone degli spettacoli è davvero ricchissimo) come leve per creare ulteriore appeal in chiave turistica. Strategia a quanto pare vincente visto che negli ultimi anni i pernottamenti complessivi in città sono superiori al milione e duecento, con un progressivo costante aumento, e visto che il solo Museo Olimpico stacca annualmente 300.000 biglietti, quarto museo più visitato in terra svizzera. Inaugurato nel 1993 e interamente ridisegnato nel 2013 secondo le più moderne tecnologie, imperdibile per gli amanti dello sport: un avvincente viaggio nel mondo dello spirito olimpico, che si affianca ad altre chicche cittadine. Come, solo per citarne alcuni, la Fondazione Hermitage, per l’arte contemporanea, il Museé de l’Art Brut, o dell’Arte grezza, davvero unico nel suo genere, con opere di un’arte spontanea e lontana da ogni schema e stereotipo culturale realizzate da quelli che si possono definire dei “non artisti”, come malati psichiatrici o persone con storie difficili.
Volti contemporanei di una città antica che conserva uno dei centri medievali più belli della Svizzera su cui domina l’antica cattedrale gotica (particolarissima la tradizione, risalente al 1405, del “guet”, la vedetta che tutte le sere dalle 22 alle 2 di notte scandisce i rintocchi dell’orologio con la stessa rassicurante voce dei predecessori che in passato vigilavano sulla città per tenerla al sicuro da invasioni e catastrofi), con le viuzze acciottolate che pullulano di cioccolaterie (fra tutte Blondel, la più antica, Durig e La Chocolatiere), negozi e locali storici (come il Tabac Besson, dove Georges Simenon, l’inventore del celebre Commissario Maigret, era solito rifornirsi di tabacco e pipe, e La Pinte Besson, il più antico luogo di ristoro della città, costruito nel 1780). Senza dimenticare i ristoranti stellati: Losanna è la capitale della gastronomia elvetica, eredità del grande Fredy Girardet, designato cuoco del secolo dai più grandi critici gastronomici francesi.
Legato al buon cibo c’è il buon vino, altro importante business losannese oggetto di un’asta pubblica che si tiene ogni anno a dicembre, secondo una tradizione che risale al 1803: a dieci minuti in treno dal centro città si trova, infatti, una delle più importanti realtà vinicole svizzere dove si produce soprattutto Chasselas e Pinot nero, ma anche Gamaret, Garanoir, Viognier, Merlot. Siamo nel cuore del Lavaux, con le sue spettacolari vigne terrazzate punteggiate da cantine e borghi affacciati sul lago, Patrimonio mondiale dell’Unesco e cornice fiabesca che non a caso ha affascinato e ispirato grandi nomi dell’arte e della letteratura: da Rousseau a Voltaire, da Mozart a Goethe, passando per Stendhal, Victor Hugo, Strauss, Stravinsky, George Sand, George Simenon, Coco Chanel, Jean Cocteau fino al nostro Hugo Pratt, che qui diede disposizione di essere sepolto e dalla cui penna nacque l’intramontabile mito di Corto Maltese.
DOVE DORMIRE: I 5 stelle simbolo della città
Beau-Rivage Palace (www.brp.ch)
Lausanne Palace (www.lausanne-palace.ch)
Royal Savoy Hotel & Spa (www.royalsavoy.ch)
Château d’Ouchy (www.chateaudouchy.ch)
DOVE MANGIARE
Restaurant de l’Hôtel de Ville – Crissier (www.restaurantcrissier.com), 3 stelle Michelin
Anne-Sophie Pic (www.anne-sophie-pic.com), 2 stelle Michelin
Eligo (eligo-restaurant.ch) e Le Berceau des Sens (www.berceau-des-sens.ch), entrambi 1 stella Michelin.
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