Bnl lavoratori
PRESIDIO DEI LAVORATORI DELLA BNL, MANIFESTAZIONE, MANIFESTANTI, PROTESTA, STRISCIONE NO ALLO SPEZZATINO DELLA BNL

Il governo non eserciterà la Golden Power su Bnl.  Il passaggio dei lavoratori del backoffice ad Accenture è quindi ufficiale. C’è anche la data: sarà il 1 giugno. Nella giornata di venerdì è arrivata la comunicazione ai sindacati che hanno scritto ai lavoratori:

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


«L’azienda ha appena informato che il governo avrebbe dato il via libera e dunque non eserciterà il veto in base alla Golden Power. Ora comunicheranno ai lavoratori la decorrenza del passaggio in Accenture, che sarà il 1 giugno».

Pochi giorni fa il governo aveva deciso di aprire un’indagine sul passaggio da Bnl a un’azienda francese. Secondo i rumors sarebbe dovuta durare un mese,  rallentando così la cessione, ma nella giornata di ieri da Palazzo Chigi è arrivato il dietrofront.

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Arrivano le prime cause

Il piano aziendale, che riguarda in tutto 550 lavoratori, che si sposteranno a lavorare in un nuovo soggetto e in nuove sedi, mantenendo lo stesso trattamento contrattuale. La sezione It è già passata a Cap Gemina, e in 150 lavoratori hanno già fatto ricorso, e circa 400 lavoratori che passeranno ad Accenture si stanno muovendo nello stesso senso. Pur mantenendo lo stesso status finora, la paura di questi lavoratori è che alla scadenza (2023) del contratto nazionale possano non avere il rinnovo in quella categoria. Anche se Accenture in sede di contrattazione ha sempre detto che non era intenzionata a passare  nessuno al contratto dei servizi. Nei mesi scorsi la trattativa ha visto momenti anche molto caldi. Già in autunno i lavoratori hanno manifestato davanti alle varie sedi della banche, per evitare la cessione a un’azienda esterna e lo stesso è successo alla fine del mese di dicembre, poco prima che il piano passasse in via definitiva.  In tutto i rami d’azienda interessati al passaggio sono sette e in questo mese si comincerà a preparare il passaggio.