La Blockchain, letteralmente catena di blocco, è una tecnologia appartenente alla famiglia delle Distributed Ledger che si basano su un registro distribuito che contiene dati e informazioni le quali possono essere lette modificate da più nodi di una rete. Non vi è dunque un ente centrale che valida le modifiche da effettuare, con i nodi che devono raggiungere il consenso attraverso delle modalità specifiche di ogni tecnologia Distributed Ledger. Proviamo dunque a vedere più da vicino la Blockchain cercando anche di capire quale sia l’utilizzo che viene fatto della stessa in Italia.
Blockchain, quanto viene utilizzato in Italia
Nel caso specifico della Blockchain ci troviamo di fronte ad una tecnologia in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni e dove il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. Ecco dunque che tutti i vari nodi possono partecipare al processo di validazione delle transazioni che confluiranno nel registro. Si tratta di una tecnologia dal grande potenziale, sfruttata maggiormente negli ultimi anni nel mondo del Bitcoin e delle criptovalute, ma che ancora molto ha da dire in termini di innovazione.
Malgrado la grande attenzione rivolta negli ultimi anni alla tecnologia Blockchain, su di essa è ancora molta la confusione così come non è chiaro come possa essere utilizzata in maniera efficiente in diversificati modelli di business. Allo stato attuale delle cose possiamo dire che il settore che meglio si avvale della tecnologia è quello della finanza e delle assicurazioni che per primo si attivato per rispondere all’avvento del Blockchain. Si tratta però ancora di un’applicazione molto ridotta, soprattutto se considerata in relazione alle potenzialità sulla carta di questa innovazione. All’interno del digital advertising e dei media, ad esempio, la tecnologia potrebbe offrire una grande implementazione dei servizi, ma ancora troppo poco si è fatto.
In Italia la situazione non è del tutto diversa rispetto a quanto avviene in tutto il mondo. Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, il mercato italiano della Blockchain sarebbe ancora agli albori, con una conoscenza della tecnologia in questione che sarebbe ancora decisamente bassa. Nello specifico il 31% degli intervistati non conosce le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger, il 43% ritiene di avere conoscenza sufficiente, mentre il 26% pensa di avere una conoscenza elevata della tecnologia. Più determinante è il dato riferito alle aziende italiane che credono, in larga parte, che questa innovazione non avrà impatti decisivi sui processi. La pensa così il 62% degli intervistati, mentre solo il 32% la ritiene una tecnologia rivoluzionaria. Il 7%, invece, esclude del tutto che potranno esserci degli impatti.
Sempre dall’indagine sopracitata, si apprende che il 59% delle 61 grandi aziende italiane interpellate ha in questa fase progetti che prevedono l’utilizzo della tecnologia Blockchain. Di questi il 3% ha progetti operativi, il 35% ha sperimentazioni in corso e il 21% le avvierà nei prossimi 12 mesi. Il 41% del totale, invece, non ha progetti avviati (il 31% dichiara di essere in fase di raccolta informativa, il 10% di non aver fatto nulla in tal caso).