Benetti (Euromobiliare e Credem Private Banking):
Matteo Benetti, direttore generale di Banca Euromobiliare e responsabile private banking di Credem

Banca Euromobiliare opera nel private banking dal 1973, gestisce oggi 15 miliardi di euro e può contare sulla collaborazione di 80 private banker e 320 consulenti finanziari. Dal 2020, assieme alla business unit Private di Credem, costituisce il Private Banking di gruppo. Un player che, con 40 miliardi di euro di assets under management, si colloca già nella top 5 del private banking in Italia. Con quali obiettivi di crescita e strategia di posizionamento? Ne abbiamo parlato con Matteo Benetti, direttore generale di Banca Euromobiliare e responsabile di Credem Private Banking.

Dottor Benetti, quali sono gli elementi distintivi del private banking del Gruppo Credem?
Siamo presenti sul mercato con due marchi distinti, diversi per storia e corporate identity ma uniti dalla fedeltà e dalla soddisfazione dei clienti. Dalle ricerche che svolgiamo periodicamente emerge chiaramente quanto l’immagine di questi brand siano altamente complementari: il legame con il Gruppo Credem garantisce la solidità e l’affidabilità mentre Euromobiliare porta in dote il valore della specializzazione: un connubio perfetto rispetto alle esigenze e alla sensibilità dei nostri clienti che pretendono un partner specializzato per gestire al meglio esigenze sempre più complesse ma non vogliono rinunciare alla forza, alla capacità di innovazione e ai servizi della grande banca universale.   

Come riuscite a sfruttare al meglio queste qualità distintive?
Vogliamo diventare il primo player del mercato ad offrire una specializzazione inclusiva, dove il talento verticale sui singoli mestieri non preclude la collaborazione orizzontale tra linee di business. Il nostro Gruppo offre il meglio di ciò che i nostri clienti possono aspettarsi su tanti fronti: dal corporate al retail banking, da un’offerta digitale “best in class” a una società specializzata in prestiti, dalla compagnia assicurativa di casa alla Sgr o alla fiduciaria… un ecosistema altamente competitivo dove, quale che sia il tuo punto di ingresso nel Gruppo, sei in grado di usufruire sempre della vastità dei servizi proposti.
Per dimensione, valori e storia riteniamo di essere l’unica banca in Italia a fare questa proposta di valore ai nostri clienti, banker e consulenti.

Quali sono le specificità del cliente private italiano e i trend che state osservando di recente su questo segmento di clientela?
Il risparmiatore italiano ha molte peculiarità: pretende rendimento, ma non vuole rischiare. Vuole protezione del suo patrimonio ma ricorre poco alle soluzioni assicurative. Pretende un servizio “full digital” ma non vuole rinunciare alla calore e al valore della relazione. Noi dobbiamo partire da queste apparenti contradizioni per fare un lavoro, anche di “education” dei nostri clienti per agevolarne la trasformazione da “risparmiatori” in “investitori”.