aumento tassi

La Bce alza i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%. Il tasso sui depositi sale invece al 4%, mentre quello sui prestiti marginali al 4,75%. Si tratta del decimo aumento consecutivo da quando, nel luglio 2022, è iniziata manovra di aumenti per contrastare l’inflazione. Gli esperti dell’istituto hanno tagliato inoltre le stime sul Pil dell’Eurozona. Riviste “significativamente al ribasso le proiezioni per la crescita economica, che si porterebbe nell’area dell’euro allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025”.

Bce alza i tassi al 4,50% e taglia stime sul Pil

Christine Lagarde ha dichiarato che l’inflazione sta diminuendo, ma rimarrà alta per un po’ di tempo. Per affrontare questa situazione, il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base. La Banca Centrale Europea ha rivisto al rialzo le previsioni sull’aumento dei prezzi, principalmente a causa dell’energia costosa. Tuttavia, hanno abbassato le previsioni sulla crescita economica dell’Eurozona, aspettandosi una crescita molto modesta nei prossimi anni. La Bce alza i tassi per controllare l’inflazione. Saranno pronti a mantenere tassi elevati finché necessario per raggiungere l’obiettivo. Tutto ciò avviene perché le condizioni di prestito si stanno facendo più difficili, il che sta frenando la domanda, un fattore importante per combattere l’inflazione. Questa situazione è aggravata dalla situazione economica internazionale instabile.

Lagarde: “Inflazione in calo ma ancora elevata”

Con le mosse della Bce scendono i rendimenti dei titoli di Stato europei. Il rendimento dei titoli di Stato italiani decennali è sceso del 9% al 4,34%, mentre quello dei titoli di Stato tedeschi è diminuito del 7% al 2,58%. Questo movimento è stato simile per i vari paesi europei, quindi lo spread tra i titoli italiani e tedeschi, che misura il rischio, è rimasto pressoché invariato a 176 punti base. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che l’economia della zona euro è stata stagnante negli ultimi mesi e si prevede che rimarrà debole anche nel terzo trimestre. Le condizioni di accesso al credito stanno danneggiando la crescita e i settori dei servizi, che erano precedentemente resistenti, stanno ora perdendo vigore. Lagarde ha anche sottolineato che alcuni membri del Consiglio direttivo della Bce preferivano una decisione diversa, come una pausa nell’aumento dei tassi, ma alla fine la decisione di alzare i tassi è stata presa con una solida maggioranza.

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