riforma fiscale

La coperta potrebbe essere corta per la riforma fiscale, che è allo studio del governo di Giorgia Meloni. A rilanciare il tema delle coperture è Giacomo Ricotti capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia in audizione alla Camera. Ricotti, pur dando un giudizio in sostanza positivo della riforma fiscale avverte:  “Il modello prefigurato dalla delega come punto di arrivo – un sistema ad aliquota unica insieme a una riduzione del carico fiscale – potrebbe risultare poco realistico per un paese con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica; comunque ne andranno attentamente valutati gli effetti redistributivi. Restano aspetti – continua Ricotti – non del tutto chiariti in tema di tassazione personale. La sfida sarà tradurre in pratica i principi cui si ispira la delega tenendo insieme i vincoli di bilancio pubblico, l’equità orizzontale e verticale. Nelle more dell’introduzione della flat tax, l’estensione dei regimi sostitutivi potrebbe ridurre l’equità del sistema”.

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Il debito pubblico pesa troppo: per la riforma fiscale ci vogliono coperture

Il debito pubblico, che da anni condiziona l’andamento dell’economia, è un tema da non tralasciare in fase di stesura della riforma. “Il principale tra i vincoli di contesto, come più volte ricordato in passato dalla Banca d’Italia, è quello derivante dall’elevato peso del nostro debito pubblico che impone la necessità di conseguire e mantenere nel tempo significativi avanzi primari, per cui a fronte di qualsiasi riduzione nelle entrate pubbliche vanno individuate coperture adeguate, strutturali e credibili – spiega Ricotti. – Molte misure estremamente puntuali, essendo volte anche a risolvere incoerenze sistematiche, modernizzare istituti ormai obsoleti e renderne altri conformi” alle giurisprudenza più recente e ai principi condivisi in ambito internazionale. Il contributo del disegno di legge alla certezza del diritto e alla semplificazione del sistema tributario è da valutare nel complesso in termini positivi. In particolare, da apprezzare la scelta di agire anche “alla fonte”, con le proposte di consolidamento delle norme tributarie in testi unici e di successiva codificazione”.