L’anno nero dei mercati finanziari con il 90 per cento delle asset class in rosso non ha frenato il business di una grande big della consulenza finanziaria come Banca Generali. Anzi, l’orgoglio è forte come si coglie dal commento sui dati di bilancio 2018 dell’ad e dg dell’istituto del leone alto Gian Maria Mossa: “Un risultato molto solido di cui siamo soddisfatti per la forza di tutte quelle voci ricorrenti che testimoniano la validità e sostenibilità del nostro modello di business. In un anno contrassegnato dalla forte volatilità dei mercati che ha impattato i ricavi variabili, siamo riusciti non solo ad aumentare le dimensioni delle masse e il perimetro dei clienti, ma anche a gettare le basi per un nuovo slancio nella crescita futura siglando due operazioni straordinarie e sancendo una partnership di grande importanza come quella con Saxo. Abbiamo allargato la gamma d’offerta presentandoci in modo ancor più distintivo e competitivo nelle soluzioni di investimento, lanciato tanti nuovi progetti all’avanguardia, e quasi raddoppiato le dimensioni delle masse sotto consulenza evoluta, raccogliendo crescenti consensi nei servizi di wealth management che ci avvicinano ulteriormente agli imprenditori”. I risultati al 31 dicembre parlano chiaro. Se è vero che l’esercizio 2018 si è chiuso con un utile netto di €180 milioni, in diminuzione del 12% rispetto all’anno precedente che aveva beneficiato del forte contributo legato all’andamento dei mercati finanziari. Al netto però di queste voci, l’utile netto ricorrente ha mostrato una crescita del 48% a 128 milioni, il che secondo l’istituto dimostra “l’efficacia delle molte iniziative messe in atto per aumentare la sostenibilità dei ricavi e l’efficienza operativa”.
Risparmio amministrato sugli scudi. Le masse totali sono cresciute a fine anno del 3% a 57,5 miliardi di euro. Considerando nel perimetro anche le masse delle società in via di acquisizione (Valeur e Nextam) il livello complessivo raggiunge i 60 miliardi. Nell’esercizio è fortemente aumentata la componente di liquidità e di risparmio amministrato (14,8 miliardi, +15,6%). L’incremento della liquidità e dell’amministrato risulta fisiologico nei momenti di forte volatilità dei mercati finanziari come quella che ha caratterizzato il 2018 e tende a riassorbirsi a favore di soluzioni di portafoglio diversificate nei trimestri successivi , creando opportunità di ulteriore crescita. Nello specifico: I depositi (c/c a vista) sono aumentati a €7,1 miliardi (+20% anno su anno), il 12% delle masse totali, I risparmio amministrato pari a 7,6 miliardi (+12% annuo), il 13% delle masse totali.
Le soluzioni gestite e assicurative hanno toccato i €42,7 miliardi. Tra queste: le soluzioni contenitore (Wrappers) hanno raggiunto i 14,1 miliardi (14,4 miliardi a fine 2017), il 25% delle masse totali; le soluzioni assicurative tradizionali sono cresciute a 15,4 miliardi (+3% annuo), il 27% delle masse totali. I fondi e Sicav sono risultati pari a 13,2 miliardi (13,6 miliardi a fine 2017), e rappresentano il 23% del totale. Il valore delle masse con contratto di consulenza evoluta (advisory) a fine 2018 era pari a 2,3 miliardi, il 4% delle masse complessive. Si ricorda inoltre che la raccolta netta nel 2018 è stata pari a 5,0 miliardi, di cui 2,8 miliardi in conti correnti e risparmio amministrato. 1,7 miliardi in soluzioni gestite, 0,5 miliardi in polizze assicurative tradizionali. “La composizione della raccolta nel periodo”, afferma una nota della società “è stata influenzata dalla forte volatilità dei mercati finanziari che in queste condizioni porta a rimandare le decisioni di investimento e ad un profilo di investimento più difensivo.