Aziende e startup unite per generare insieme innovazione anche in tempo di crisi. È lo spirito con cui la Camera di Commercio Francese in Italia ha promosso Le Bridge Milan, un evento unico dedicato al matching tra grandi corporate e startup italiane e francesi, andato in scena il 12 novembre presso gli uffici della Chambre e in diretta streaming. Una giornata di incontri virtuali e fisici con l’obiettivo di creare connessioni anche in tempo di crisi, nell’idea che ogni business cresca e si sviluppi in un contesto di relazioni fecondo. “Fare business per noi della Chambre significa esserci sempre – afferma Denis Delespaul, Presidente della CCI France Italie –. Per questo anche in un periodo di crisi come quello attuale abbiamo voluto organizzare un evento unico nel suo genere. L’innovazione è l’elemento chiave che guida quotidianamente la Chambre e noi vogliamo scommettere sul mondo delle start up e dei business emergenti, per generare valore concreto per l’economia italiana e francese”.
Sono 24 le grandi corporate, con 47 interlocutori in totale, e 92 le startup che hanno preso parte a Le Bridge, come tappa conclusiva di un ciclo di nove incontri realizzati dalla Camera di Commercio Francese nel corso dell’anno e dedicati a temi come contratti, incentivi fiscali, intermediazione culturale tra start up e corporate, open innovation, proprietà intellettuale ed exit. I settori presenti sono quelli più emergenti in questo momento nello scenario nazionale e internazionale, anche a causa della pandemia che sta modificando in modo radicale sia i comportamenti dei consumatori sia i modelli di business di interi comparti: fintech, healthtech, biotech, big data, retail e GDO, moda e design, turismo e comunicazione. Tra le aziende sono sfilati molti grandi nomi in rappresentanza dei vari settori, da BNP Paribas a Campari, da A2A ad Essilor, fino al Gruppo Lactalis con Parmalat, Saipem e L’Oréal.
A inaugurare l’evento specificamente B2B è stata Céline Gruffat, Public Policy manager della French Tech, che ha aperto le due tavole rotonde introduttive, “Aiuti e finanziamenti a supporto dell’innovazione in Francia e Italia” e “Open Innovation come modello di acquisizione di nuove tecnologie nelle Corporate”, seguite da oltre 150 persone. Il momento clou è stata la sessione vera e propria di Speed Dating, che ha generato ben 215 link tra startup e corporate, mentre altri 190 link saranno generati nella seconda sessione di Speed Dating che la Chambre ha organizzato il prossimo 23 novembre per rispondere all’elevato numero di Start Up partecipanti. Un segnale del grande fermento che stanno vivendo in questa fase storica le startup, nonostante ma anche grazie alla pandemia, che in particolare nei settori presenti a Le Bridge ha dato una forte spinta all’innovazione. Gli incontri one-to-one sono stati pensati proprio con l’obiettivo di favorire una conoscenza diretta e permettere alle aziende di intercettare progetti pronti per essere espansi su larga scala.
La proposta pare essere stata bene accolta dai grandi gruppi, che sempre più stanno dimostrando interesse verso la local innovation: “Il difficile contesto e la contrazione dei mercati richiedono una forte spinta all’innovazione per generare nuove opportunità di sviluppo – conferma Giovanni Pomella, direttore generale di Parmalat –. Bisogna aprirsi a nuove collaborazioni per intercettare nuove idee e anticipare trend emergenti. È ormai anacronistico pensare l’innovazione solo all’interno dei confini aziendali: oggi va alimentato un ecosistema multidisciplinare fatto di risorse interne e attori esterni, con l’obiettivo di implementare prodotti e servizi innovativi. La logica che deve guidarci è quella dell’Open Innovation”. Una posizione, questa, che dice parecchio del movimento in atto per superare una vecchia barriera culturale tra grandi aziende e giovani realtà, e che traccia la direzione di un nuovo approccio, anche comunicativo, tra le une e le altre. Dal canto loro le startup sembrano essere ancora più convinte che la strada del matching sia quella giusta: “È nel rapporto tra corporate e startup che si deciderà il processo di digital transformation del nostro Paese – sostiene Michela Di Nuzzo, fondatrice e Ceo di Dotfarm, agenzia digital che lavora su realtà virtuale e realtà aumentata –. Il modello del futuro è quello dell’open company, che raccoglie gli stimoli dall’esterno e trasforma i processi gestionali e formativi. La grande opportunità per le startup è riuscire a sviluppare soluzioni innovative con il supporto della struttura tipica della big corporate, mentre il beneficio per le grandi aziende sarà velocizzare un percorso di cambiamento grazie all’approccio smart e innovativo tipico delle startup”.
Ecco perché, nel momento in cui tutti stanno cercando di capire quali scenari si delineeranno in questa normalità ancora affatto normale, la buona riuscita di un evento come Le Bridge lascia sperare su sviluppi positivi dei prossimi mesi nonostante il contesto difficile. “Il successo riscosso da questo evento ha rappresentato un segnale molto forte, non solo per noi della Chambre ma anche per tutti coloro che stanno cercando di far fiorire il proprio business in un contesto così frammentato come quello odierno – conclude Cécile Bourland, amministratore delegato della CCI France Italie –. Abbiamo lavorato molto per realizzare al meglio questo evento durante il quale abbiamo avuto l’immenso piacere di poter assistere al grande fermento delle start up, ma anche delle grandi aziende”. In attesa di vedere cosa accadrà nelle prossime settimane.