Aurelio Regina, presidente del più grande fondo interprofessionale del Paese partecipato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, davanti al ministro del Lavoro Andrea Orlando, al termine di una partecipata assemblea di Fondimpresa per promuovere un modello d’azione che faccia del miglioramento delle competenze una delle principali leve della crescita economica ha detto:«Dobbiamo tenere a mente che la vera sfida si gioca proprio sulle persone e per vincere non possiamo lasciare indietro nessuno, ogni lavoratore andrà formato così come ogni disoccupato andrà formato per poter essere rapidamente ricollocato, nessuno escluso».
Presidente Regina, perché il Governo dovrebbe ascoltarvi?
Perché abbiamo dimostrato di saperci fare. A ragione possiamo essere considerati una “buona prassi” per la capacità di spendere, e bene, in un settore delicato e centrale come quello della formazione professionale.
Terreno scivoloso in Italia…
Sì, ma nessuno può negare che Fondimpresa si distingua per trasparenza, efficacia ed efficienza.
Ora che riavrete i fondi che vi furono sottratti con il cosiddetto “prelievo forzoso”, che cosa ne farete?
Si tratta di 120 milioni per l’intero comparto, 60 per la sola Fondimpresa. La legge prevede che debbano essere utilizzati per i cassintegrati. Per quanto sia importante dedicarsi alle loro esigenze non possiamo dimenticare che la vera sfida si gioca su giovani e disoccupati.
Una sfida che vi sentite di giocare?
Certamente. Siamo certi che con una buona formazione, tagliata sulle specifiche caratteristiche di ciascuno, sarà possibile creare nuova occupazione.
Chi vi dà questa sicurezza?
Sulle politiche attive ci siamo già sperimentati, e con grande soddisfazione, dando vita a 270 posti di lavoro a tempo indeterminato utilizzando 2,5 milioni di euro. Quanti posti potremmo creare con 60 milioni?
Tanti…
Appunto. Il futuro è legato alla buona formazione e al rinnovo delle competenze. Eppure, la formazione continua viene gravata da pesi che ne compromettono l’agibilità perché considerata alla stregua degli aiuti di Stato. Rallentando e minando, così, il funzionamento dell’intero sistema.
Non è d’accordo sull’interpretazione dell’Unione europea?
No, assolutamente no. Un lavoratore ben formato è prezioso per l’intera comunità, non solo per l’azienda che lo prepara. Il miglioramento delle capacità individuali e la maggiore qualificazione del capitale umano sono condizioni necessarie per affrontare le sempre maggiori complessità poste dalla società e dal mercato.
E dunque?
Dunque, non ci sembra corretto parlare di vantaggi offerti a singole aziende quando si parla di formazione professionale perché il vero beneficiario è il lavoratore che potrà spendere le capacità acquisite dove meglio riterrà potendo anche decidere di cambiare occupazione.
Che cosa chiedete in pratica?
Un impegno da parte del governo italiano a esercitare sulle istituzioni europee una convinta moral suasion per venir fuori da questo equivoco così dannoso per imprese e lavoratori. Per contrastare le conseguenze del Covid l’Europa cofinanzia il Fondo nuove competenze.
Che giudizio ne dà?
Riqualificare i lavoratori in azienda è un ottimo proposito. E infatti ci candidiamo a mettere a disposizione del progetto e delle sue ingenti risorse la nostra conoscenza del settore sia in fatto di prodotto che di processo.
Quanto aiuta la vostra conoscenza del mondo imprenditoriale?
È fondamentale. Le aziende hanno bisogno di cambiare pelle per adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori. Come in tutti i momenti di svolta ci sono rischi da correre e grandi opportunità da cogliere.
In che modo Fondimpresa può essere un valore aggiunto?
Osservare le tendenze del mercato e interpretarne i mutamenti è il nostro mestiere. Non a caso Fondimpresa ha sempre anticipato i tempi consentendo alle imprese aderenti di investire in innovazione e tecnologia già a partire dal 2008 con il risultato di avere lavoratori aggiornati e mantenere un alto profilo competitivo.
Qualche novità dietro l’angolo?
Il Conto Formazione Digitale. Le abitudini di imprese e lavoratori cambiano e al modello formativo d’aula vorremmo aggiungere nuovi format più aderenti alla domanda che si va manifestando. Sempre con l’obiettivo di avere al centro del nostro interesse l’individuo con le sue necessità.