Aste 5G, lo Stato incassa 6,55 miliardi contro i 2,5 attesi

6,55 miliardi, oltre il doppio rispetto ai 2,5 ipotizzati nella legge di bilancio 2018. È quanto incassato dallo Stato con l’asta per le frequenze 5G. Ci sono volute 14 giornate di miglioramenti competitivi e 171 tornate di rilanci per completare l’iter. L’introito ha superato del 164% il valore delle offerte iniziali e del 130,5% la base d’asta. La gara era stata organizzata in tre blocchi: quello da 700 MHz, suddiviso in cinque lotti che sono andati a Iliad, e, due ciascuno, a Tim e Vodafone, per un totale di circa 2 miliardi di euro; quello più ambito della banda 3.700, suddiviso in quattro lotti andati a Tim (quello specifico da 80 MHz per 1,694 miliardi), a Vodafone (quello generico da 80 MHz per 1,685 miliardi), a Wind Tre (20 MHz per 483 milioni) e a Iliad (20 Mhz sempre per 483 milioni). Infine  il blocco per la banda 26GHz, suddiviso in cinque lotti, aggiudicati uno per ogni società (in questo caso c’è anche Fastweb), che hanno speso circa 32,5 milioni ciascuna. A fare la parte del leone è stata Tim, che verserà 2,407 miliardi di euro (di cui 480 milioni quest’anno), tallonata da Vodafone a 2,4 miliardi.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.