Un italiano su quattro avente diritto al nuovo Assegno unico dell’Inps non ha presentato la domanda entro il 30 giugno 2022 e, di conseguenza, non potrà ricevere gli arretrati di tre mesi. Fino alla fine del mese scorso, infatti, la normativa prevedeva che i richiedenti potessero ottenere anche gli arretrati, da marzo 2022, con la presentazione delle domande che era partita invece a gennaio 2022.
Assegno unico Inps, i primi dati
Secondo i dati riportati nel primo Osservatorio statistico sull’Assegno unico universale, sono state quasi 6 milioni le domande presentate in questi primi sei mesi dell’anno, pari a 9,1 milioni di figli. “Circa 6 milioni di nuclei famigliari, più dell’85% degli aventi diritto – ha detto la ministra per la Famiglia promotrice dell’iniziativa Elena Bonetti – riceverà la cifra massima dell’assegno: in questo momento drammatico con l’inflazione e il costo dell’energia che sale, anche questo strumento sta servendo alla tenuta sociale del Paese”.
Si ricorda che l’Assegno unico è assegnato a tutte le famiglie con figli a carico senza limiti di Isee e prevede un importo che va da un minimo di 50 euro (per Isee sopra i 40mila euro o per chi non lo presenta) ad un massimo di 175 euro (per Isee fino a 15mila euro). In quest’ultima fascia sono previsti 85 euro per figli da 18 a 21 anni e, a livello generale, le cifre riportate subiscono una maggiorazione dal terzo figlio in poi.
Stando ai dati pubblicati sulla misura, nei primi 3 mesi l’importo medio mensile erogato è stato di 232 euro pagato, in media, per 1,6 figli per ciascuno richiedente. L’importo medio per ciascun figlio è stato di 144 euro. E ancora, il 45% dei figli che hanno ricevuto l’assegno appartengono a nuclei con Isee sotto i 15mila euro, mentre oltre il 20% dei figli riceventi appartengono a nuclei famigliari che non hanno presentato l’Isee (cifra minima di 50 euro). Le richieste sono arrivate in particolare dal Sud d’Italia, con gli importi più elevati che sono stati elargiti in Calabria e Sicilia (89% delle richieste).