Le azioni Apple a Wall Street sono entrate nei giorni scorsi in un “mercato orso”, scendendo di oltre il 20% rispetto ai massimi recenti. E la banca d’investimento Goldman Sachs ha abbassato la sua opinione sul valore dell’azienda per la terza volta questo mese, segnalando la mancanza di scale che puntellano il frutteto. Il gigante degli smartphone ha avuto insomma un mese difficile. Le vendite del nuovo iPhone XR sono apparentemente molto peggiori del previsto, costringendo Apple a ridurre la produzione. L’azienda è stata danneggiata dal rallentamento della domanda cinese, con un forte dollaro che ha aggravato i problemi, riducendo il valore delle vendite all’estero di Apple. I problemi di Apple colpiscono naturalmente tutta la filiera del colosso. Foxconn, la mega-fabbrica che assembla l’iPhone, ora si aspetta un difficile 2019 – e sta progettando quasi 3 miliardi di dollari di tagli in risposta al rallentamento Apple. Nelle ultime settimane i produttori che vanno dal Japan Display al fornitore di Face ID Lumentum hanno avuto inequivocabili avvisaglie che il loro principale cliente non sta facendo bene come sperato. Apple è – e resta – l’azienda di maggior valore al mondo. La sua importanza per l’economia globale è tale che quando scivola, il resto del mercato spesso segue. Questo rallentamento non riguarda però tutti allo stesso modo. Le aziende con un’ampia gamma di flussi di entrate sono più adatte ad affrontare le tempeste, come dimostra l’investimento di 1,2 miliardi di dollari fatto dal produttore di litio Albemarle mercoledì scorso. La domanda di litio dovrebbe triplicare nei prossimi dieci anni: è utilizzato in tutti i tipi di batterie, dai telefoni alle auto elettriche. Come tutti i buoni agricoltori sanno, per avere successo è necessario seminare ampiamente i propri semi…
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