Alitalia

Il prestito concesso dall’Italia ad Alitalia è un aiuto di stato illegale secondo quando stabilito dalla Commissione Europea della Concorrenza. Lo ha spiegato la portavoce Arianna Podestà nel briefing di ieri. Lo stato avrà quindi il compito di recuperarlo, per quanto possibile, insinuandosi al passivo della compagnia aerea, oramai in amministrazione straordinaria. “L’amministrazione straordinaria di Alitalia è tuttora in corso – spiega la portavoce – con l’obiettivo di completare la liquidazione dei beni della compagnia. L’Italia ha il dovere di recuperare l’aiuto incompatibile con le norme Ue, più gli interessi, da Alitalia, per rimuovere la distorsione del mercato”.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


I fondi concessi ad Alitalia erano illegali perché turbavano il mercato

Tutto comincia nel maggio 2017 quando Alitalia, l’ex compagnia di bandiera italiana è finita in procedura concorsuale speciale, continuando a operare lo stesso come compagnia aerea. Per due anni, dal 2017 al 2019, lo stato ha concesso ad Alitalia prestiti per 900 milioni di euro il primo anno e per 400 milioni il secondo, ma non sono mai stato rimborsato.  Nel 2018 è partita l’indagine formale per stabilire se i due prestiti concessi nel 2017 da parte del governo Gentiloni, fossero conformi o meno alle norme dell’Ue. Nel febbraio 2020, inoltre, la Commissione ha avviato un’indagine anche sul prestito aggiuntivo di 400 milioni di euro concesso dall’Italia il 26 ottobre 2019, con il governo Conte due. Nel settembre 2021 la Commissione ha concluso che i prestiti da 900 milioni del 2017 erano illegali. Secondo quanto stabilito dalla Commissione il prestito non poteva passare nemmeno come “salvataggio e ristrutturazione”. Alitalia inoltre aveva già beneficiato di aiuti precedenti, quindi il nuovo prestito ha violato l’una tantum. Secondo la Commissione nessun investitore privato avrebbe concesso il prestito alla compagnia, configurando così l’ingiusto vantaggio.

Come può l’Italia recuperare i propri soldi 

Il compito dell’Italia è quello di recuperare un aiuto di stati illegittimo, anche se non

L’Italia dovrà ora recuperare da Alitalia l’aiuto di Stato illegittimo, ma non è detto che ci riesca. Ita, in ogni caso, con tutto questo non c’entra nulla: la Commissione ha già rilevato, nel settembre 2021, che Ita Airways, che ha acquisito parte degli asset di Alitalia nel 2021, non è il successore economico di Alitalia. Pertanto, non è tenuta a rimborsare l’aiuto di Stato illegale ricevuto dalla compagnia dalle cui ceneri è nata. “Nel caso di una impresa insolvente – prosegue la portavoce – l’eliminazione della distorsione della concorrenza può essere ottenuta registrando le richieste relative all’aiuto illegale nella gerarchia dei creditori della procedura fallimentare in corso sotto l’amministrazione straordinaria. Pertanto i 400 milioni saranno ripagati da Alitalia entro i limiti dei ricavi ottenuti dalla vendita dei beni della compagnia e dal valore di qualsiasi bene rimanente che non venga venduto”, conclude.