Le agenzie per il lavoro rappresentano un esempio virtuoso e di lunga esperienza con la propria capacità di fare incontrare domanda e offerta di lavoro creando opportunità di crescita per le persone e le aziende. «Crescita che passa anche attraverso la formazione dei candidati, alla quale il settore, negli anni, ha dedicato crescenti risorse economiche nella convinzione che lo sviluppo del Paese passi anzitutto dall’investimento sul capitale umano». Così Rosario Rasizza, Presidente di Assosomm, l’Associazione italiana delle Agenzie per il Lavoro (www.assosomm.it), intervendo al Convegno “Le principali novità della legge di Bilancio 2023” organizzato a Roma dall’Ordine dei Consulenti del lavoro. Un’importante occasione di confronto, che ha visto tra i relatori anche il Ministro del Lavoro Marina Elvira Caldarone, e Michele Regina, direttore generale di Assosomm.
Rasizza ha ricordato come, secondo l’ultima rilevazione statistica realizzata dal Censis per l’Osservatorio Assosomm, stia crescendo, sia dal punto di vista delle aziende che da quello dei lavoratori, la fiducia nei soggetti privati di intermediazione, con una prevalenza nelle Regioni settentrionali, ma senza grandi differenze tra le diverse fasce generazionali. Al contempo, si registra e conferma una grande fiducia nell’efficacia dei canali amicali e familiari.
I dati della ricerca Censis sottolineano come tra coloro che si sono rivolti al canale delle agenzie prevalga largamente la soddisfazione, ritenendo questo rapporto “utile” nel 40% dei casi e “determinante” per il 14%. L’efficacia delle agenzie private si fa ancora poi più netta quando si esaminano i canali usati dalle imprese per incontrare i lavoratori: intanto la via del contatto informale scende attorno al 30% – senza grosse distinzioni tra le diverse aree geografiche – mentre al crescere della dimensione aziendale aumenta la propensione all’utilizzo delle agenzie per il lavoro: parliamo del 38,6% delle imprese con più di 50 dipendenti che si affida a questa scelta, mentre solo il 13,9% di queste fa affidamento ai Centri Pubblici per l’Impiego. Anche i dati Assosomm indicano chiaramente come il ruolo delle Aagenzie sia oggi fondamentale sia sul versante del miglioramento occupazionale in senso complessivo, sia nella crescita del numero di contratti a tempo indeterminato, sia, infine, nella formazione professionale e nel “lifelong learning”. Si pensi, per esempio, che nel solo 2022, sono state erogate oltre 2 milioni e mezzo di ore formazione completamente gratuite per gli allievi. Questo significa che, per il tramite di un’agenzia per il lavoro, più di 355mila persone hanno potuto accedere gratuitamente a uno dei quasi 60mila percorsi professionalizzanti strutturati e proposti.
«Il nostro settore – ha dichiarato Rasizza – fa lavorare ogni giorno circa 520.000 lavoratori, di cui quasi 130.000 a tempo indeterminato: un trend, quello delle assunzioni a tempo indeterminato da parte delle agenzie in forte crescita se si pensa che sono aumentate del 21,27% nel 2022 sul 2021. Da oltre 25 anni, la somministrazione fa registrare nel mercato del lavoro italiano un successo sempre crescente, abbinando la capacità di formare, con il proprio Fondo Forma.Temp e senza oneri per la finanza pubblica, lavoratrici e lavoratori sia disoccupati che inoccupati o da riqualificare presso soggetti pubblici e privati».
Il presidente di Assosomm ha ribadito infine come il comparto delle agenzie per il lavoro, sulla base dei risultati ottenuti e della profonda conoscenza delle dinamiche occupazionali, si candidi come supporto professionale nell’ambito delle politiche attive per l’attuale esecutivo. «Vorremmo essere – ha proseguito Rasizza – partner nelle politiche attivxe, sottoscrivendo con il Ministero e l’Anpal un protocollo di intesa che riconosca, in un equilibrato mix pubblico-privato e con pari dignità, le funzioni delle agenzie nei programmi di ricollocazione, formazione e riqualificazione di tutti i lavoratori, compresi quelli a rischio di inclusione lavorativa. Ci riferiamo, in particolare, al recupero lavorativo dei titolari di reddito di cittadinanza o di qualsiasi altro ammortizzatore sociale e auspichiamo di poter essere sempre più partecipi nei programmi di attuazione operativa di garanzia di occupabilità (Gol) previsti dal Pnrr, superando, ove possibile, le barriere legate alla legislazione territoriale».