Adidas si trova in un momento un po’ difficile. Da un lato, le vendite in Cina – un tempo motore di crescita dell’azienda – sono calate della metà nello scorso trimestre, a causa della concorrenza locale e delle serrate che hanno tenuto lontani gli acquirenti. Inoltre, l’azienda ha dovuto affrontare la spinosa questione di Ye (precedentemente noto come Kanye West): una serie di commenti controversi a sfondo razzista fatti dal cantante ha portato Adidas a interrompere la collaborazione con il rapper, accantonando la sua popolarissima linea di sneaker Yeezy.
Questa mossa non solo ha fatto perdere vendite all’azienda nell’ultimo trimestre, ma ha anche lasciato Adidas con un mucchio di articoli invendibili per oltre 1 miliardo di dollari.
Non è stata una grande sorpresa, quindi, che il gigante dell’abbigliamento sportivo abbia registrato una perdita operativa nello scorso trimestre. Ma ciò che ha sconvolto gli azionisti sono state le prospettive: l’azienda ha dichiarato che la rottura con Ye potrebbe rendere il 2023 la sua prima perdita annuale in 31 anni – e questo, unito a un taglio del dividendo del 79%, ha fatto sì che gli investitori si dirigessero verso l’uscita.
Adidas sta affrontando un vero e proprio problema. Le Yeezy rappresentano meno del 10% del fatturato, ma si stima che incidano per oltre il 40% dei profitti, il che significa che Adidas si trova di fronte a una grave minaccia finanziaria, anche se riuscisse a riconvertire e vendere le azioni rimanenti. Inoltre, l’associazione con Ye ha probabilmente dato una spinta di popolarità anche alle altre offerte di Adidas, che d’ora in poi dovrà affidarsi a diversi collaboratori famosi per colmare il divario. (Buona fortuna, Pharrell Williams).
Questa notizia farà sorridere Nike, l’acerrima rivale di Adidas e la più grande azienda di abbigliamento sportivo al mondo. I rapporti dicono che Nike ne sta già beneficiando, dominando le vendite di sneaker dello scorso mese. Gli analisti pensano che l’azienda più adatta continuerà ad avanzare mentre Adidas si ritira, rivendicando la quota di mercato del suo concorrente.