Addizionale comunale quando si paga

Addizionale comunale, cos’è e quando si paga? Oltre all’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), i lavoratori dipendenti pagano anche le relative addizionali, quella comunale e quella regionale. Un di più che va nelle casse di Comuni e Regioni italiane.

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A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



VEDI ANCHE: Come si compila un Modello F24

Cos’è l’addizionale comunale

L’addizionale comunale Irpef è una delle due addizionali che bisogna pagare. Si chiama Irpef perché è determinata ai fini dell’Irpef nazionale.

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L’addizionale comunale all’Irpef si calcola dal reddito complessivo dei cittadini lavoratori.

Tuttavia si definisce “comunale” proprio perché ogni singolo comune di residenza può istituirla stabilendone l’aliquota di pagamento e l’eventuale soglia di esenzione. Naturalmente gli enti comunali possono agire nei limiti fissati dalla legge statale. Quindi esiste un limite.

Quanto si paga di addizionale comunale

Parlavamo dunque di libertà dei Comuni e limiti imposti dallo Stato. Nel 2022, per alleggerire la pressione fiscale sui cittadini italiani, il Fisco ha fissato una quota di aliquota oltre la quale i Comuni non possono andare. L’aliquota limite è dello 0,8%. Questa regola vale salvo deroghe espressamente previste dalla legge, come nel caso di Roma Capitale (Il Comune più indebitato d’Italia), quindi unica città a oggi che può stabilire un’aliquota fino allo 0,9%.

I Comuni possono liberamente gestire l’addizionale comunale e stabilire il tetto di reddito sotto il quale non bisogna pagarla. Ma non possono superare lo 0,8%.

Sul sito istituzionale del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) c’è una pagina con un motore di ricerca dove inserire il proprio Comune di residenza con relative aliquote per fasce di reddito. Bisogna entrare nella pagina finanze.gov.it , cliccare sulla sezione Fiscalità regionale e locale , e poi su Addizionale comunale all’Irpef – Aliquote applicabili – Regioni – Province – Comuni. Troverete una mappa dell’Italia con tutti i pulsanti per accedere alle informazioni (come in foto).

Ogni singolo Comune può pure decidere di abolirla per i propri residenti e domiciliati.

Chi non paga l’addizionale comunale

Alcune esenzioni sono imposte dallo Stato. Per esempio, sono esenti dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef le persone che:

  • Possiedono soltanto redditi esenti dall’Irpef;
  • Possiedono soltanto redditi soggetti a imposta sostitutiva dell’Irpef;
  • Possiedono soltanto redditi soggetti a tassazione separata salvo che, avendone la facoltà, abbiano optato per la tassazione ordinaria facendoli concorrere alla formazione del reddito complessivo;

Come si calcola l’addizionale comunale

Si calcola semplicemente applicando un’aliquota al reddito complessivo determinato ai fini dell’Irpef. Il reddito però deve essere al netto degli oneri deducibili e delle deduzioni per oneri di famiglia riconosciuti ai fini dell’Irpef stessa.

Quando si paga l’addizionale comunale

Vediamo ora quando e come si effettua il versamento. Le modalità di pagamento delle addizionali in realtà dipendono dal tipo di reddito prodotto.

  • Per i redditi da lavoro dipendente e assimilati (comprese le pensioni), viene calcolata dal datore di lavoro oppure dall’Inps alla fine dell’anno fiscale. Dopodiché viene trattenuta direttamente in busta paga o sulla pensione nel periodo successivo.

In questo caso, l’addizionale comunale viene versata in un massimo di 11 rate di pari importo (da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello a cui si riferisce). E viene prelevata in automatico.

L’acconto dell’addizionale comunale

Oltre a questo, deve essere versato anche l’acconto relativo all’addizionale comunale. L’acconto si paga in 9 rate mensili (da marzo a novembre) nella misura del 30% dell’addizionale applicata al reddito imponibile dell’annualità precedente.

  • Per i redditi diversi da quelli da lavoro dipendente e assimilati l’addizionale comunale va versata in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti per il versamento del saldo dell’Irpef.

Come si paga l’addizionale comunale

Per chi non dovesse pagarla in automatico, l’addizionale comunale si paga con il Modello F24 sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il pagamento spetta al datore di lavoro.

I lavoratori cococo pagano l’addizionale comunale?

I collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co) con contratto di collaborazione solitamente ricevono i compensi con una cadenza non mensile.

Questi lavoratori hanno 2 possibilità per pagare l’addizionale comunale:

  • Se sanno quando saranno pagati possono trattenere le addizionali comunali a rate;
  • Se non sanno quando riceveranno il compenso, possono trattenere l’acconto e il saldo da pagare in un’unica soluzione con la prima busta paga utile.

Perché si paga l’addizionale comunale

Mentre l’Irpef viene incassata dallo Stato, grazie all’addizionale comunale Irpef anche i Comuni italiani riscuotono una loro quota di questa imposta. Per questo si chiama “addizionale”. Ci sono Comuni che hanno optato per la modalità flat tax, cioè aliquota unica per tutti, a prescindere da quanto guadagnano i residenti. E altri che invece hanno scelto di eliminarla per fasce di reddito medio-basse e farla gravare tutta sui redditi alti. Le esenzioni, ricordiamo, possono essere decise dai Comuni.

Dove si trova la voce addizionale Irpef

Per coloro i quali la destinano direttamente tramite busta paga, la voce “Addizionale comunale” la trovano nel modello CUD (Certificazione Unica). Ma è rintracciabile anche nella busta paga nelle voci 162 e 164.