L’acqua frizzante diventa un bene sempre più prezioso, similmente al vino: i prezzi, infatti, aumentano e le bottiglie sono quasi introvabili. La situazione diventa dunque seriamente emergenziale con le aziende produttrici che da settimane avvertono su una possibile interruzione della filiera e i supermercati che sottolineano l’assenza del bene. Vediamo più nel dettaglio cosa sta accadendo.
Aumentano i prezzi dell’acqua frizzante
Gli scaffali dei supermercati sono sempre più vuoti a causa della poca disponibilità di acqua frizzante e la motivazione è da ricercarsi nella scarsa produzione di anidride carbonica e dai suoi costi sempre più elevati. L’allarme è stato lanciato da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato della società Sant’Anna, che ha spiegato che il prezzo della Co2 è aumentato di sette volte: “Se una cisterna prima costava 3mila euro, ora il prezzo è salito a 21mila. A ciò si aggiungono ritardi nelle consegne, proprio per la scarsa disponibilità delle bottiglie frizzanti. Il problema riguarda soprattutto le bottiglie piccole da mezzo litro”. Per questi motivi, lo stesso ha annunciato l’interruzione delle consegne almeno fino al termine del mese di agosto, consegne il cui 30% riguardava acqua frizzante.
Il problema al momento riguarda varie città del nord Italia: a Torino in diversi supermercati gli scaffali sono vuoti e l’acqua frizzante sembra introvabile. Una situazione simile si registra anche in Emilia-Romagna, dove in alcune zone è stato imposto il divieto di fare scorta, limitando l’acquisto dell’acqua frizzante ad un determinato numero di casse. Anche il Lombardia si è verificato lo stesso problema, con i supermercati al massimo offrono la vendita dell’acqua leggermente frizzante.
L’emergenza dell’acqua frizzante potrebbe rientrare nei prossimi mesi, almeno questo è l’auspicio di Bertone. Si spera che vengano effettuati degli investimenti per incentivare la produzione di Co2 per uso alimentare. Secondo il presidente di Sant’Anna, un altro pericolo, al momento non ancora concreto, potrebbe essere quello della mancanza di azoto, necessario a tenere rigide le bottiglie d’acqua quando sono chiuse. Il problema, in questo caso, riguarderebbe anche l’acqua naturale.