situazione grano Ucraina

Per la prima volta da quando è iniziata la guerra lo scorso 24 febbraio, la Russia e l’Ucraina hanno trovato un accordo che riguarda il grano. Stando a quanto riferito, grazie a questa intesa Kiev potrà esportare 25 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti agricoli che fin qui erano rimasti bloccati nei porti sul Mar Nero di Odessa, Chernomorsk e Yuzhnya. La Russia potrà esportare altri cereali e fertilizzanti. A mediare fin dall’inizio in questa trattativa è stato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ed infatti proprio nel palazzo Dolmabahce di Istanbul c’è stata la firma dell’accordo, davanti anche al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

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A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Accordo Russia – Ucraina sul grano

L’accordo sul grano raggiunto tra Russia ed Ucraina rappresenta un tassello fondamentale per la ripresa del commercio della materia prima che, proprio a causa del conflitto, è diventata sempre più difficile da trovare sul mercato. “È una giornata storica – ha commentato Erdogan dopo la firma – abbiamo risolto una crisi alimentare mondiale ed evitato l’incubo della fame nel mondo. Questa guerra non avrà né vincitori né vinti”.

Stando a quanto riferito da Istanbul, l’intesa raggiunta prevede che le 80 navi con merce a bordo possano raggiungere nelle prossime settimane i Paesi che più ne hanno bisogno, soprattutto in Africa dove c’è il rischio carestia. Le imbarcazioni e le merci, in base all’accordo, saranno ispezionate anche da funzionari turchi per impedire il trasporto clandestino di armi. Sempre a Istanbul le parti avrebbe convenuto nel costituire un centro di controllo per sfruttare la posizione strategica sul Bosforo, lo stretto sul Mar Nero che rappresenta l’unico passaggio possibile per le navi che devono trasportare il grano nel resto del mondo. All’interno del comitato ci saranno funzionari delle Nazioni Unite, turchi, russi e ucraini, che gestiranno e coordineranno le esportazioni.

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La notizia dell’accordo sul grano tra Russia e Ucraina ha fatto molto bene ai mercati, con i prezzi di scambio che sono tornati ai livelli precedenti l’inizio del conflitto. Il grano tenero viene ora scambiato a 784,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5 mila staia (-2,64%), come lo scorso 16 febbraio, una settimana prima dell’attacco di Mosca a Kiev. Avviene lo stesso per il grano duro (-2,32% a 841,25 dollari per 5 mila staia), poco sotto la chiusura dello scorso 18 febbraio.